Come risolvere i problemi di tiraggio |
La fumisteria: una scienza inesatta.
Come abbiamo visto, i fattori che determinano l’efficienza di un camino sono così svariati (altezza e sezione della canna fumaria, qualità della sua coibentazione, tipo e posizione del comignolo, altitudine sul livello del mare, condizioni meteorologiche prevalenti, temperatura media esterna, regime prevalente dei venti, esposizione rispetto ai punti cardinali, struttura architettonica della casa, orografia e urbanizzazione locale, qualità ed efficienza del generatore di calore, tipo di combustibile impiegato, etc.), e così vario il modo in cui possono reciprocamente influenzarsi, da far ritenere che la caratteristica principale di coloro che vogliano dedicarsi proficuamente alla professione di fumista sia quella stessa che Napoleone riteneva indispensabile per i suoi generali: essere fortunati.
Tuttavia, nella guerra contro i camini inefficienti, grandi risultati si possono ottenere non solo col talento e la fortuna, ma anche col metodo e l'esperienza.
Dalla fortuna e dal talento del costruttore o del precedente proprietario in larga parte dipenderanno una felice collocazione geografica, delle condizioni meteorologiche favorevoli, un moderato regime dei venti , un'orografia ed una urbanizzazione accettabili. Altrimenti l'unica soluzione sarebbe cambiar casa.
Il metodo e l'esperienza del fumista possono porre sotto controllo tutti gli altri fattori, fino ad ottenere un risultato accettabile. Ecco di seguito alcuni consigli.
Combattere gli effetti del vento
Eccesso di tiraggio
L'eccesso di tiraggio, quando presente, può essere efficacemente contrastato con l'applicazione alla canna fumaria di un moderatore di tiraggio. Il moderatore di tiraggio ha il vantaggio di rendere ragionevolmente costante il valore della depressione in canna fumaria, evitando che folate irregolari di vento rendano ingovernabile l'andamento della combustione.
Il suo funzionamento è molto semplice: un foro nella canna fumaria, posto a valle dell'innesto del canale da fumo, è munito di una valvola a farfalla decentrata, tenuta normalmente chiusa da un contrappeso regolabile, tarato ad un certo valore di depressione, che dovrà essere valutato di volta in volta, secondo l'apparecchio installato.
Quando la depressione interna alla canna fumaria aumenta troppo, la valvola si apre, consentendo l'aspirazione di aria fredda esterna, che raffredda i fumi, e diminuisce la depressione termica dell'impianto, e quindi la depressione in generale; non appena il valore della depressione ritorna corretto, il contrappeso richiude la valvola, ripristinando la tenuta della canna fumaria.
La risposta di questo meccanismo è praticamente immediata, rendendolo efficace anche contro colpi di vento rapidi ed improvvisi, e la sua sicurezza intrinseca assoluta, dato che un'eventuale surpressione in canna fumaria, comunque determinatasi, ha l'effetto immediato di sigillare la valvola, impedendo qualunque dispersione di fumi.
Scarso tiraggio
Il comignolo
Tutti i camini tradizionali, ed anche molte canne fumarie di moderna concezione, richiedono l’impiego di un comignolo, che ha il compito di proteggere le pareti interne del camino dall’azione delle intemperie. Tuttavia un comignolo costituisce una sorta di tappo, che può rallentare notevolmente l’uscita dei fumi e che richiede quindi l’impiego di particolari tecniche di costruzione che lo rendano di ostacolo il meno possibile.
Inoltre il comignolo deve essere costruito in modo da ridurre l'effetto negativo dei venti sfavorevoli e sfruttare l'effetto positivo dei venti favorevoli.
Il comignolo a fianco illustrato è un antivento basato sull'effetto Venturi, in grado di aumentare leggermente la depressione in canna fumaria anche in presenza di venti discendenti. La non spettacolare presenza estetica è compensata da una notevole efficacia.
Esistono comunque molti buoni comignoli in commercio in grado di contrastare gli effetti del vento: appresso ne illustriamo alcuni tipi.
Zona di reflusso
Come abbiamo visto, l'effetto del vento sui tetti è quello di creare delle zone di surpressione o depressione, che possono influenzare il corretto funzionamento del comignolo. Lo spessore di queste zone, dette zone di reflusso, varia in ragione della conformazione e dell'inclinazione del tetto. Il torrino deve essere costruito, o adattato, in modo che il comignolo sporga comunque oltre la zona di reflusso propria del tipo di tetto su cui è posto.
Gli schemi seguenti illustrano le altezze e le distanze richieste per un corretto posizionamento del comignolo:
Compensare i difetti di esposizione e di costruzione
Potendo, e volendo, la soluzione migliore per una canna fumaria in
muratura esterna, molto alta ed esposta a tramontana, sarebbe la
demolizione e la ricostruzione corretta, specialmente se è ormai in
condizioni molto cattive.
Altrimenti, una serie di interventi possono
migliorarne il rendimento.
La finitura esterna con un intonaco di qualità, isolante ma traspirante, la proteggerà dalle infiltrazioni di acqua piovana e migliorerà l'isolamento termico.
Ma l'intervento migliore e più risolutivo è il rivestimento della
sezione interna con un tubo di acciaio inossidabile, che presenta una
serie di straordinari vantaggi:
-la sezione interna liscia e
rotonda consente uno scorrimento dei fumi rapido e privo di turbolenze.
-il miglior scorrimento consente di ridurre leggermente il diametro del
tubo, garantendone l'installabilità anche in presenza di irregolarità
della sezione interna del camino esistente.
-tra la sezione
rotonda del tubo in acciaio e la più grande sezione quadrangolare del
camino resta una intercapedine di aria che è un eccellente isolante
termico, migliorando enormemente il rendimento del camino.
-il
rapido riscaldamento dell'acciaio assicura un immediato avvio del
tiraggio.
Compensare i problemi architettonici
L'unico modo per evitare che il tiraggio del camino sia afflitto dalle variazioni di pressione interne alla casa dovute a motivi architettonici in senso lato (presenza di aspiratori elettromeccanici, infissi a tenuta stagna, rampe di scale, tetti mal isolati, etc.) è di rendere indipendente il suo approvvigionamento d'aria, installando un condotto od una feritoia che lo colleghi direttamente all'esterno.
Per gli inserti da camino ed i focolari si potrà realizzare lo sbocco direttamente all'interno del rivestimento; per le stufe prive di rivestimento, una feritoia a parete è obbligatoria, cercando di collocarla il più vicino possibile alla stufa. (Per la verità, la presa d'aria potrebbe essere collocata quasi ovunque nella stanza dove è collocata la stufa, dato che il suo scopo è di compensarne l'eventuale depressione, come sa qualunque utilizzatore sia costretto ad aprire una finestra per far funzionare il suo camino. Tuttavia questi accorgimenti servono ad evitare correnti fredde interne alla stanza, piuttosto fastidiose, come quello stesso utilizzatore potrebbe confermare).
La presa d'aria esterna andrebbe collocata sempre dal lato della casa maggiormente esposto al vento, per sfruttarne la surpressione, ed evitare che la depressione del lato opposto alla casa sia controproducente.
Evitare il cattivo combustibile
Usare solo buona legna secca e limitare l'impiego del carbone agli apparecchi appositamente disegnati ed a giornate veramente fredde. Questo è tutto.
In conclusione, l'uso combinato di un buon comignolo correttamente posizionato, di un rivestimento di acciaio, di una presa d'aria sufficiente, e di un buon combustibile, dovrebbero risolvere il 90% dei problemi di qualunque canna fumaria.